Cross Tails: la recensione

Strategia e avventura in salsa KEMCO

Dal punto di vista ludico, le meccaniche di gioco vi vedranno alle prese con sporadici e poco invasivi momenti di esplorazione e dialogo, capaci solo in minima parte di alternarsi al vero e proprio fulcro del titolo: le battaglie a turni. In esse, i giocatori possono godere di combattimenti altamente strategici che sfruttano la diversa elevazione del terreno e l’orientamento del personaggio all’interno delle più classiche dinamiche di scontro a turni. Se da un lato la produzione KEMCO pecca di particolari spunti di originalità in tal senso, dall’altra parte notiamo come il gioco offra però un alto grado di libertà nello sviluppo del personaggio, tra cambi di classe, alberi delle abilità e selezione della fede (elemento socio-antropologico soltanto accennato, nella costruzione del world building di Cross Tails, ma comunque presente). Un pizzico di varietà, quindi, garantito anche dal fatto che sarà possibile combattere utilizzando un totale di oltre 30 classi, tra cui il cavaliere pesante che funge da muro all’avanguardia e l’arciere che eccelle negli attacchi a lungo raggio, diversificando in maniera non banale le nostre possibilità di creazione e gestione del party, cioè del nostro esercito da combattimento. Il difetto principale dell’opera, sotto il profilo puramente interattivo, risiede nella quasi totale assenza di un tutorial giocato, con la quasi totalità del regolamento (comprensivo di statistiche, flussi di rapporto tra classi ed elementi, determinazione dei bonus e dei malus e via discorrendo) affidata a lunghissimi testi da scorrere prima di poter prendere veramente il possesso dei propri avatar, con un doppio aspetto negativo: da un lato, molti saranno tentati di passarli velocemente, dando loro scarsa attenzione e importanza, pur di cominciare subito a giocare davvero; dall’altro si correrà così il rischio di perdersi importanti nozioni sui rapporti di forza o su alcune dinamiche di scontro piuttosto preponderanti, con il rischio di restare poi frustrati dalle prime difficoltà sul campo di battaglia. Insomma, avremmo di gran lunga preferito alcune missioni semplificate, con una curva di apprendimento crescente, in grado di introdurre progressivamente le diverse varianti sul tema di gioco man mano che il nostro eroe, protagonista della vicenda, avanzasse lungo l’asse narrativo centrale dell’opera.

Il versante tecnico dell’opera KEMCO non è particolarmente impressionante, considerando le capacità dell’hardware di Nintendo Switch, ma al contempo riesce a gratificare in maniera persino inaspettata. Una gran parte del merito va senza dubbio alla direzione artistica, capace di offrire una cura più che discreta e una qualità complessiva piuttosto elevata, soprattutto per quanto concerne l’ambito del character design, con illustrazioni molto curate e numerose variant delle stesse, in modo da accompagnare adeguatamente anche il cambiamento degli stati d’animo dei protagonisti, lungo le fasi dialogate, dando sostanza empatica all’arco narrativo. La resa poi in-game è quella di un approccio chibi-oriented, con visuale isometrica di tre/quarti, per un colpo d’occhio di semplice lettura e discretamente rifinito, aiutato anche da un effetto bloom, a tratti persino fin troppo accentuato, ma globalmente capace di trasmettere quel senso di fiabesco contesto visivo, tipico degli affreschi fantasy. Il frame rate e le animazioni passano in secondo piano, data la struttura di gioco, laddove invece avremmo preferito un maggior impegno artistico sotto il versante sonoro, poco incisivo e privo di una vera e propria impronta stilistica. Nell’insieme, a esclusione dell’estrema lentezza dei tutorial testuali iniziali, anche i tempi di attesa e caricamento non inficiano l’esperienza di gioco, che si conferma fruibile anche in modalità portatile per brevi sessioni on-the-go.

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La recensione

7 Il voto

Seppur privo di particolari slanci di originalità, l'opera di KEMCO non sfigura accanto a produzioni anche più rinomate, in ambito strategico su Switch. A fronte di valori di produzioni non elevatissimi, ma considerevoli per il publisher responsabile del progetto, grazie a un racconto ricco di colpi di scena e a una direzione artistica ispirata, il gioco saprà intrattenere gli amanti di genere senza problemi.

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