Isekai Rondo: la recensione

Seguiamo Sho nelle sue disavventure

Il mondo di KEMCO continua a sopravvivere dopo tanti anni grazie a un approccio molto saggio e responsabile al complesso e articolato mondo dell’industria videoludica, dopo rispetto a qualche lustro fa, il processo di aggregazione di budget e investimenti presso pochi e gargantueschi poli di attrazione ha finito per schiacciare molte delle piccole e medie realtà del mercato. Salvo poi ritrovare la via della creatività attraverso il panorama indipendente, tramite tool di middleware, store digitali e strumenti social che hanno consentito tanto l’auto-pubblicazione quanto un approccio più libero e meno costoso alla fase promozionale. La terza via è stata quella operata ad esempio proprio da questo publisher che ha selezionato una precisa strada di sviluppo, limitando generi e effort tecnici e indirizzandosi verso una strategia multipiattaforma che, dal mobile al PC passando per le classiche console da gioco, garantissero un pubblico potenziale sufficientemente ampio da poter pescare nel novero degli appassionati nostalgici ma oramai forzati a una fruizione più occasionale delle grandi avventure fantasy degli anni passati. Ed è così che il portafoglio di KEMCO si arricchisce di mese in mese di tante nuove offerte di stampo RPG, con una semplice ma mai sbagliata pixel art ad accompagnarci lungo nuove ed emozionanti avventure, da fruire anche in maniera mordi&fuggi.

L’ultima fatica in questo senso è quella offerta da Isekai Rondo, prodotto che affonda le proprie radici nel concetto giapponese di realtà alternativa nella quale personaggi comuni di ogni giorno si ritrovano catapultati spesso senza nemmeno volerlo: Sho, un giovane che trascorre i suoi giorni nel tedio quotidiano di una grande azienda del moderno Giappone, si reincarna in un universo parallelo come Shaw, a causa di un incidente! Nel suo nuovo mondo on è che le cose stiano andando alla grande, ma all’improvviso da disoccupato ottiene un ottimo lavoro: quello di Saggio, diventando improvvisamente il più forte combattente con tanto di abilità di buff e debuff ultra rare! Nonostante il suo obiettivo fosse quello di una vita tranquilla, si ritrova invece catapultato in una battaglia per sconfiggere l’Overlord dopo aver incontrato l’Eroe Viola lungo il suo cammino. D’altronde, le sue abilità risultano davvero eccezionali: basti pensare a come esse siano in grado, se utilizzate in maniera adeguata, di cambiare il futuro ritornando a prima del Game Over, piuttosto che di eliminare i nemici in battaglie a turni evocando spiriti o gestendo piante di mana, o persino usare le abilità stesse dei mostri, alleati o avversari! L’obiettivo sarà quello di completare le diverse missioni per aumentare il grado della vostra gilda, così da poter sfidare anche i sotterranei più profondi o altri gruppi di avventurieri, sconfiggendo il male ed ergendovi a Saggio supremo.

Se la trama non brilla per novità, originalità o freschezza, lo stesso può valere anche per il sistema di gioco, capace di alternare fasi esplorative lungo scenari bidimensionali piuttosto scialbi, a scontri a turni privi di grandi guizzi di interesse. Il tutto si muove su binari molto classici, lungo un solco tracciato dalla tradizione di innumerevoli produzioni venute prima di questo titolo e che, presumibilmente, continueranno anche dopo di lui, senza che l’ultima fatica di KEMCO riesca a innalzarsi sopra un livello di tirata sufficienza, lasciando un qualsivoglia segno nella memoria del giocatore, dopo aver terminato l’esperienza. Sia il canovaccio narrativo, infatti, che il sistema di combattimento finiranno per immergere il fruitore in un senso di deja-vu piuttosto ineluttabile, privandolo di grandi motivazioni a proseguire lungo lo scheletro del racconto fino a vivere le gesta conclusive del percorso di Sho. Salvo che non troviate appagamento da brevi sessioni mordi & fuggi in modalità portatile, magari lontani da casa durante un viaggio, e che pertanto preferiate un gioco che sappia intrattenervi quasi con il pilota automatico inserito, visto anche il livello di sfida piuttosto inesistente, fatichiamo a trovare grandi motivazioni nel completare l’intero arco narrativo.

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Anche il versante tecnico si appoggia sulle ormai consuete abitudini della casa di sviluppo, con una pixel art molto basilare e una inquadratura a volo d’uccello davvero fin troppo tradizionale, forse più adatta a una fruizione mobile che non a un percorso di intrattenimento studiato ad hoc per Nintendo Switch. Nessuno degli elementi genera problematiche di fruizione particolari, ma allo stesso tempo nessuno di essi risalta per estrema qualità sia sotto il profilo della direzione artistica che per quanto concerne il versante di pura implementazione tecnica. Un punto a vantaggio dell’opera sono i tempi di caricamento: pochi e piuttosto veloci, garantiscono una discreta giocabilità anche in ambito portatile, spingendovi a continuare l’avventura anche in pochi o sporadici momenti liberi nell’arco della vostra giornata.

La recensione

5 Il voto

Privo di personalità e originalità, Isekai Rondo propone un intrattenimento fin troppo basilare, tanto in termini ludici quanto sotto il versante grafico, faticando a ritagliarsi uno spazio nell'affollato panorama di JRPG di cui la libreria software di Switch è infarcita.

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