Say No! More: la recensione

Il gioco che dice NO allo sfruttamento, ma SI' al divertimento.

Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si è ritrovato in un ambiente in cui prevaricazione, prepotenza e senso di superiorità sono all’ordine del giorno. Che sia il posto di lavoro, la scuola o anche certi giri di conoscenze – difficile definirle “amicizie” – conosciamo tutti almeno un elemento che, dall’alto della sua posizione elevata (reale o fittizia), si arroga il diritto di maltrattare le persone attorno. Se siete tra quei tre che non si sono mai trovati in una situazione del genere, probabilmente non c’è nulla di interessante per voi. Se invece fate parte del restante 99,999999961% della popolazione mondiale, allora Say No! More potrebbe essere l’occasione per rifarvi dei soprusi subiti grazie al potere di un’unica parola. Volete sapere quale? NO!

#BeenThereDoneThat

Dopo un brevissimo prologo che omaggia i cabinati arcade di qualche decennio fa e che ci introduce alle meccaniche di base, ci avventuriamo nella quotidianità del nostro alter ego alle prese con il primo giorno di lavoro da stagista nel grattacielo di quelle che sembra essere una gigantesca compagnia americana. Non sappiamo esattamente di cosa si occupi, ma in compenso ci rendiamo conto fin da subito che ci sono una marea di compiti di fondamentale importanza da svolgere che richiedono il nostro intervento (magari dopo laurea triennale, magistrale e pure uno o due master): mansioni delicate come portare un caffè al proprio collega, cambiare l’inchiostro alla stampante o buttare la spazzatura del capo.

Ma il nostro superiore, prima di accompagnarci nel nostro sciccosissimo ufficio open space (senza porte) con scrivania adiacente al frigo bar (dietro la macchinetta delle bibite) e con una meravigliosa vista (su una finestra disegnata), ci dà sorridendo qualche consiglio per farci strada nel mondo del lavoro e puntare man mano a scalare la gerarchia piramidale: quello di rispondere di sì a qualsiasi richiesta. Diciamo che in questo noi partiamo avvantaggiati, dato che proprio questa mattina il nostro amico, nonché coinquilino, ci ha chiesto di anticipargli (per l’ennesima volta) l’affitto del mese e noi siamo riusciti a produrre solamente un mugugno senza senso.

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Abbiamo tutte le carte in regola per essere degli schiav… a-ehm, “stagisti” provetti, se non per il fatto che per puro caso – chiamatelo karma, se volete – troviamo un walkman. Ora, per i nostri lettori nati dopo il 2000, i walkman sarebbero una specie di Spotify, solo con più tasti e la comodità di dover portare con sé dei voluminosi supporti fisici definiti “audiocassette” per ascoltare musica o quant’altro. Nel gioco, il nostro compare insieme a uno di quegli audio-corsi motivazionali narrato da un culturista con fascetta per capelli e polsini in spugna. Il tema delle lezioni: imparare a dire NO!

Dopo questi utili consigli, potremo quindi aggirarci per l’ufficio e premere un semplice pulsante per negare il nostro aiuto a bagnare le piante dell’ufficio e altre assurde richieste. Il nostro personaggio si muove autonomamente come una specie di shooter su rotaie, solo che i nostri colpi saranno solamente NO a ripetizione da affliggere a chi ci si pare regolarmente di fronte. Con le lezioni successive impareremo a scagliare “NO caricati” (tenendo premuto il pulsante) per essere ancora più categorici oppure ad utilizzare altri tipi di rifiuto (ad esempio un “NO freddo”) intercambiabili tramite la croce direzionale del Joy-con sinistro. Con l’analogico possiamo invece ruotare tra alcune reazioni per innervosire o frustrare l’interlocutore, come ridergli in faccia o annuire facendo finta di starlo ad ascoltare. Questo atteggiamento di sprezzo aiuterà a caricare un indicatore posto in alto a sinistra nello schermo in cui è possibile vedere le reazioni del nostro avatar in tempo reale: maggiore l’ampiezza della barra colorata, più potente potrà essere il nostro “attacco”. Con NO ben caricati si provocheranno delle vere e proprie esplosioni, con pezzi di ufficio e colleghi che volano da tutte le parti.

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