Ninja Gaiden 2 Sigma: la recensione

Un Ryu Hayabusa sempre più assetato di vendetta affronta il temibile Ragno Nero nel secondo capitolo della trilogia Ninja Gaiden Master Collection.

Continuiamo il viaggio intrapreso seguendo le invisibili tracce del ninja Ryu Hayabusa con il secondo capitolo della trilogia Ninja Gaiden Master Collection. Team Ninja e Koei Tecmo per questo secondo episodio, così come fatto per il primo (del quale trovate qui la recensione), hanno deciso di includere la versione Sigma, che differisce dall’originale soprattutto per un livello di difficoltà leggermente settato verso il basso oltre che per qualche minore aspetto di gameplay (compreso, ahinoi, la censura di alcuni aspetti considerati troppo gore per i nostri tempi). Se da una parte questa scelta potrebbe disturbare i fan più sfegatati, dall’altra potrebbe essere l’approccio giusto per rendere questa serie storica fruibile anche ad un pubblico che non ne ha vissuto l’epoca d’oro. I tre titoli sono chiaramente giocabili e godibili senza seguire l’ordine cronologico di uscita, ma l’occasione offerta da questo bundle è ghiotta per ricostruire le gesta del Clan del Drago Nero sin dagli albori. A onor del vero l’aspetto narrativo di questo secondo episodio, ma più in generale di tutta la saga, è piuttosto secondario, quasi un escamotage necessario al solo scopo di giustificare la marea di nemici che cercherà di farci la pelle schema dopo schema. In ogni caso nel menu iniziale, se qualcuno volesse rinfrescarsi la memoria, è data la possibilità di visionare un breve riassunto degli eventi vissuti nell’episodio precedente, in un gradevole stile visual novel.

Ryu Hayabusa, ultimo discendente del clan Hayabusa nonché figlio del leggendario ninja John Hayabusa, è rimasto l’ultimo protettore della sacra Spada del Drago Nero, un’arma antichissima dotata di poteri straordinari. La mitica spada fa gola a molti clan rivali e per Ryu arriva presto il momento di mettersi sulle tracce del Clan del Ragno Nero, colpevole di aver messo a ferro e fuoco il suo villaggio natale nella ricerca della preziosa arma.  Ryu viene avvertito dell’imminente pericolo ed indirizzato nelle sue indagini dalla bellissima Sonia, un agente della CIA in incognito. Non sorprenda questa commistione tra mondi apparentemente diversi (un ninja ed una agente della CIA che collaborano?) in quanto rappresenta la cifra stilistica e tutto sommato uno degli aspetti più riusciti ed appaganti del titolo. Le bellissime ambientazioni, così come il character design o i set di armi disponibili, sono caratterizzate da un mix di Giappone feudale e mondo moderno. A tal proposito, ad esempio, lo skyline della Tokyo nella quale ci troveremo a muoverci nelle prime fasi del gioco è semplicemente magnifico, tra altissime pagode, antichi monasteri, droni militari e grattacieli ipertecnologici.

Ninja Gaiden è il capostipite di un modo di fare videogiochi action che ha fatto scuola fino ad arrivare ai giorni nostri ispirando i vari God of War, Batman Arkham Asylum e seguenti, Devil May Cry, Bayonetta e molti altri. Il lavoro fatto per questa conversione è molto convincente anche dal punto di vista della fluidità dell’azione e, tutto sommato, questo secondo capitolo esce piuttosto bene dalla prova del tempo. Anche nei momenti di maggior confusione a schermo, tra decine di avversari all’assalto, effetti di luce, esplosioni e quant’altro l’impianto tecnico regge. A voler ben vedere l’unico problema evidente si ha nei cambi direzione improvvisi, nei quali si visualizza un certo fastidioso blurring.

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