TMNT: Shredder’s Revenge: la recensione

Cowabunga! Pizza per tutte le tartarughe mutanti!

Oooh oooh ooooh il gruppo dei ninjaaaa! Oooh oooh ooooh giustizia farà! Chiunque abbia cantato la sigla del cartone animato delle tartarughe mutanti più famose del mondo semplicemente leggendo queste poche righe, probabilmente avrà già scaricato il titolo in questione e, in caso negativo, sappiate che dovreste farlo. Seguito ufficiale dei capitoli arcade di ormai tanti, tanti anni fa, Shredder’s Revenge si propone l’arduo compito di riportare in auge le scanzonate ma divertenti atmosfere di una volta, rinfrescandole con un pizzico di modernità, tirando a lucido un modello di gioco oggi ormai obsoleto, eppur così pieno di potenziale. Sarà riuscito il Maestro Splinter a guidare con la sua saggezza il lavoro degli sviluppatori? Scopriamolo insieme!

Riavvolgiamo un attimo il nastro per ritrovarci tutti un po’ più piccini, bambini o ragazzi che sia, appiccicati col naso allo schermo: della televisione, per vedere il cartone animato più bizzarro e fuori di testa di tutti i tempi, o dei cabinati arcade, dove trascorrere ore e ore a spendere monetine o gettoni nell’action più divertente dell’epoca, soprattutto se affrontato in compagnia dei nostri amici. Protagoniste assolute le tartarughe ninja mutanti di Teenage Mutant Ninja Turtles, di italica ispirazione: Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello, guidati dal maestro Splinter e aiutati dall’amica April, pronti ad affontare le minacce del Clan del Piede e di Shredder, in un tripudio di colori, arti marziali e…pizze. Un’atmosfera molto anni ’90, senza dubbio, ma intrisa di quella scanzonata spensieratezza tipica dell’epoca e dei suoi contenuti migliori, pronta oggi a tornare grazie al lavoro di Dotemu e Tribute Games. Un nuovo episodio, del tutto inedito ma capace sia di riammodernare il pacchetto, che di preservarne l’integrità originaria.

Il gioco in questione è sostanzialmente un picchiaduro a scorrimento orizzontale, affrontabile sia in single player che in multiplayer, selezionando il proprio avatar tra una serie di personaggi giocabili disponibili per percorrere diversi livelli così da poter affrontare, al termine degli stessi, il più classico dei boss. Combattimenti frenetici, ritmo action, semplicità di approccio unita a una più che discreta immediatezza del risultato, anche davanti al crescendo della difficoltà, man mano che si progredisce nel corso dell’avventura. Tanti ingredienti classici, qui ben amalgamati grazie soprattutto a una differenziazione non banale tra i vari personaggi selezionabili (in particolare grazie ai famosi equipaggiamenti in dotazione, dal bastone ai pugnali), laddove lo scheletro base delle mosse principali resta comune a tutti gli avatar disponibili: il risultato è un gioco pick up & play, che però saprà rivelarsi anche piuttosto ostico per chi vorrà arrivare a vedere i titoli di coda, in particolare per la gestione old school delle vite a vostra disposizione.

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Commenti 2

  1. Serpex says:

    Non ho mai dimenticato quella perla di turtles in time (che tragicamente ho perso), non posso non essere interessato a questo titolo.
    Di sicuro lo recupererò (insieme alla collection degli episodi classici).

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