Final Fantasy Pixel Remaster: la recensione

Sei giochi, una leggenda: l'epoca d'oro dell'RPG di Square-Enix riprende vita su Nintendo Switch!

La serie pixel remaster esordisce prima in ambito mobile, ma sbarca finalmente oggi anche su Nintendo Switch, console probabilmente ideale per la fruizione di questa tipologia di prodotto: vuoi perché tutti questi episodi hanno caratterizzato proprio le prime console a marchio Nintendo, vuoi perché la natura legata alla crescita dei personaggi tipica dei giochi di ruolo si adatta perfettamente alla natura anche portatile dell’hardware di Kyoto, vuoi perché a conti fatti le produzioni in pixel art fruite sullo schermo tenuto tra le proprie mani, ma con la possibilità di un sistema di controllo completo, risultano vicine alla metodologia di fruizione preferita dagli appassionati di genere, rispetto al grande schermo TV o all’assenza di adeguate soluzioni di controllo su device smart. L’operazione qui condotta da Square-Enix, infatti, si discosta dal rifacimento completo messo in atto per il capitolo VII su console altamente performanti in termini grafici, ma anche dalla buona operazione intermedia che anche su Switch abbiamo potuto apprezzare sotto il nome di Crisis Core: in questo caso si tratta infatti di un puro e semplice fattore di rimasterizzazione delle opere originali in alta definizione, adattandole alla fruizione su moderni schermi da 720p in avanti, restando molto fedele al desin rétro di questi capolavori (e arrivando, anche per questo, a comprendere ben 6 titoli in un un’unica raccolta, ovviamente). Non per questo i giochi non presentano però almeno un minimo di riammodernamento anche sotto il versante ludico, soprattutto per alcuni elementi apparentemente secondari, ma apprezzabili per rinfrescare un po’ soprattutto il ritmo di gioco. Proprio nel passaggio su console dedicate come Switch, infatti, sono state introdotte alcune funzionalità uniche, tra cui l’opzione per passare dalle colonne sonore riarrangiate a quelle basate sui giochi originali e anche la possibilità di scegliere i font di gioco: questo elemento si rivela assolutamente benvenuto nel momento in cui passerete alla modalità portatile su Switch (sarà possibile giocare con il font predefinito o con un font ispirato ai pixel), per migliorare la leggibilità dei testi a seconda dei vostri gusti personali. Inoltre, chi gioca su Nintendo Switch avrà delle nuove opzioni disponibili legate alla QoL prettamente ludica: è stata infatti aggiunta la possibilità di disattivare gli incontri casuali o di regolare i moltiplicatori d’esperienza guadagnata tra 0 e 4, per adeguare il ritmo e l’esperienza di gioco alle esigenze di fruitori più moderni o, come nel nostro caso, semplicemente più adulti e privi di grandi quantità di tempo libero da dedicare ad avventure, in fondo, già vissute in passato.

Dal punto di vista tecnico il gioco ripropone in maniera così fedele da risultare pedissequa il comparto originale, semplicemente adattato in termini di risoluzione dell’immagine agli standard odierni dei moderni schermi di visualizzazione: che siano i 720p della console o i 1080p sulla televisione, l’immagine risulterà leggibile in maniera adeguata e pertanto fruibile senza impacci di sorta. Per il resto, oltre a una rimasterizzazione anche audio, accessibile per chi volesse un approccio alla colonna sonora non necessariamente identico a quello di una volta (disponibile però anch’esso all’interno della versione Switch, attivabile a piacimento) il titolo è persino difficilmente giudicabile sotto altri punti di vista puramente tecnici. L’operazione è un grande richiamo nostalgico al passato e, pertanto, giudicando il tutto sotto questa lente interpretativa risulta persino apprezzabile, per quanto ovviamente datato all’occhio e alla mano.

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La recensione

7 Il voto

Una collezione storica, imperdibile per i fan della serie e dei giochi di ruolo di stampo giapponese di una volta; si sarebbe potuto integrare qualche funzione QoL in più, ma è anche vero che raccogliere tutti i primi sei capitoli, racchiudendo in qualche modo l'intera saga in pixel art di uno dei più famosi brand al mondo in un unico progetto, merita in ogni caso il plauso da parte della critica

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