Terra Memoria: la recensione

In seguito a una grave penuria di cristalli magici e all’improvviso risveglio di antichi robot, sei amici intraprendono un’incredibile avventura attraverso Terra: un mondo fantastico e accogliente che combina grafica 3D e pixel art.

Periodo molto florido, quello degli ultimi mesi, per gli appassionati di giochi di ruolo classici. Nel giro di pochi mesi abbiamo avuto la fortuna di mettere le mani sull’ottimo Sea of Stars, vera e propria ode al genere da parte di un piccolo ma evidentemente talentuoso team di sviluppo; all’erede spirituale di Suikoden, con quell’Eiyuden Chronicle capace di richiamare in maniera netta ed evidente i fasti del vecchio brand di Konami, seppur afflitto da svariate incertezze legate alla scarsa ottimizzazione tecnica relativa all’hardware di Switch; e ora arriva Terra Memoria: produzione totalmente indie, non finanziare tramite Kickstarter o altre forme di crowdfunding, ma non per questo meno interessante. Anzi: per certi aspetti, forse legati anche ad aspettative più basse vista la campagna promozionale maggiormente in sordina rispetto alle due opere appena citate, ecco che lo sforzo creativo del team francese La Moutarde finisce persino per sorprendere e stupire, in senso positivo.

Affacciandovi da vicino all’universo finzionale di questa produzione vi troverete immersi nel caldo benvenuto di un mondo a tratti rilassante e familiare, a tratti pericoloso e avventuroso, dove sarà possibile incontrare sei protagonisti accattivanti, intraprendendo con loro un’indagine che abbraccia epoche diverse, esplorando un mondo stravagante abitato da eccentrici esseri viventi e godendovi le melodie rilassanti dell’accogliente musica realizzata ad hoc per l’occasione. Si tratta infatti di un classico gioco di ruolo a sfondo fantasy, affascinante dal punto di vista artistico (con quell’inconfondibile tratto d’Oltralpe) che punta ad offrire esplorazione, combattimento ed enigmi, con l’aggiunta di alcuni elementi di costruzione e gestione del proprio villaggio, ben dosati all’interno di un ritmo di gioco semplice ma piuttosto variegato e mai ripetitivo né noioso. La cornice narrativa, come da tradizione (un pilastro cui il gioco rende omaggio a ogni piè sospinto) non poteva non prevedere anche viaggi nel tempo, cristalli magici fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio dell’esistenza stessa improvvisamente scomparsi dal vostro piano di realtà, oscure macchinazioni intessute alle spalle della normale vita di ogni giorno da entità malvagie pronte a mettere in moto un aggressivo e intricato piano diabolico per la conquista o la distruzione del mondo stesso. Un approccio senza dubbio classicheggiante e privo di spunti creativi particolarmente freschi o moderni, ma capace di funzionare, anche perché sorretto da una visualizzazione a schermo altrettanto retrò, che fonde perfettamente 3D e pixel art, completato da un’incantevole colonna sonora realizzata senza dubbio con conoscenza dell’arte musicale, nonché grande cura per il genere RPG. Insomma, sarà facile lasciarvi conquistare non tanto dalle meta, quanto dal viaggio stesso, entrando nelle lande di Terra Memoria, spinti dal desiderio di esplorare ogni percorso e fare amicizia con gli abitanti peculiari sparsi per le diverse ambientazioni, prendendovi anche il giusto tempo per godervi l’esperienza.

Se perdervi tra gli scenari pensati dal team di programmazione saprà donarvi un discreto senso di avventura, mista a sporadici momenti di pacifica contemplazione, ecco che gli scontri sono pronti ad aumentare il ritmo e lo scorrere dell’adrenalina, in maniera altrettanto tradizionale, ma riuscita. Il sistema di combattimento è rigorosamente a turni, all’interno dei quali tanto il vostro party quanto il gruppo di nemici potranno sferrare i propri attacchi (siano essi fisici, dalla distanza o magici, a seconda delle caratteristiche dei diversi avatar schierati sul campo di battaglia) seguendo un rigido, ma chiaro e soddisfacente sistema di alternanza dinamica. Nel momento in cui entrerete nella schermata di visualizzazione del tafferuglio del momento, infatti, verrà visualizzata una barra di timeline, sulla quale vengono esposti i personaggi in lotta fra loro, in senso cronologico per determinarne il turno specifico, durante il quale potranno compiere la loro azione determinata. L’elemento accattivante, però, risiede nel fatto che, a seconda della tipologia di colpo che andrete a selezionare per consentire al vostro personaggio specifico di sferrare il suo attacco, il successivo momento di attività di quel singolo avatar potrà variare e non di poco la posizione lungo l’asse temporale del combattimento stesso. In altre parole: potrete decidere di sferrare un attacco particolarmente potente od efficace, ma dovrete magari attendere 8 turni, anziché i canonici 5 del colpo base, prima di poter riattivare quel personaggio specifico. Questa soluzione particolare ideata dal team di sviluppo ha profonde conseguenze sull’andamento di ogni battaglia, introducendo un elemento strategico intrigante e divertente, proprio perché dotato di significato e conseguenze reali, all’interno della dinamica di gioco stessa. Il tutto senza contare anche gli altri aspetti del gioco, come la necessità di studiare la natura e la tipologia degli avversari per selezionare l’uso di specifiche abilità per colpire le specifiche debolezze dei nemici, ottimizzando al massimo i vostri interventi, a volte anche al di là dello slittamento lungo l’asse temporale della sfida.

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