Dry Drowning: la recensione

Intrigante caccia al serial killer in formato testuale tra le piovose strade di una città distopica non così lontana da noi.

Pubblicata inizialmente nel 2019 per PC, Dry Drowning è un’opera tutta italiana edita da Studio V e pubblicata da VLG Publishing. Approda ora anche su Switch quindi questo noir fantascientifico a tinte tricolori da leggere tutto d’un fiato, vediamo se il porting riuscirà a soddisfare le aspettative dei lettori/giocatori appassionati del genere. Quella che abbiamo fra le mani è infatti una visual novel ambientata in un futuro distopico e davvero poco allegro, il 2066 nella città di Nova Polemos. Il momento storico nel quale ci ritroviamo è importantissimo e potrebbe a breve cambiare le sorti del mondo in quanto di poco precedente le elezioni politiche. A Nova Polemos sta infatti crescendo il consenso intorno ad un partito, le Bande Nere, estremista, nazionalista e xenofobo. Le libertà individuali sono ridotte al lumicino ed il futuro impiego nella società di ogni abitante viene deciso tramite un test, basato non tanto sulle capacità quanto sullo status economico e la provenienza geografica. In questo ambito e non solo le nostre scelte e le nostre indagini influiranno non poco, implicando non tanto e non solo delle scelte di gioco ma dei veri e propri bivi morali che andranno a solleticare anche le corde più profonde del giocatore i suoi valori e le sue convinzioni.

Veniamo catapultati nei panni dell’investigatore Mordred Foley e della sua fida assistente Hera Kairis, i soci fondatori della Foley Investigations. Ben presto verremo a sapere che i due personaggi sono quasi sul lastrico a causa di un drammatico errore giudiziario, da loro causato, che ha mandato sulla sedia elettrica due innocenti nell’ambito delle indagini sul serial killer Pandora e della seguente tempesta mediatica che ha finito per minare irrimediabilmente la credibilità dello studio. Pandora, serial killer che si ispira ai classici Greci nel mettere in scena le sue truculente “opere”, si rivelerà presto non solo un pesante fardello proveniente dal passato dei due investigatori ma anche una oscura minaccia per il futuro. L’ambientazione e la storia attingono ampiamente da classici della fantascienza come Blade Runner ma anche i romanzi di P.K. Dick e Orwell, strizzando anche un occhio a film come Seven o Zodiac.

Il gameplay è quello classico delle visual novel. La schermata di gioco è piuttosto minimale, con la possibilità di aprire un palmare, l’Aquaos, dal quale accedere all’inventario, alle schede dei personaggi e agli indizi utili a condurre l’indagine. Avremo lunghe sessioni di dialogo fra i personaggi intervallate da momenti di indagine pura, per lo più perquisizione di ambienti e scene del delitto, confronti con i sospettati o piccoli indovinelli/minigame da risolvere in base a quanto appreso sul campo.  Quanto alle sessioni di indagine si fa sentire la mancanza della funzione touch che, trattandosi di momenti di gioco vicini alle dinamiche di un punta e clicca, sarebbe stata sicuramente una implementazione ben gradita su Switch.

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