Relicta: la recensione

La forza magnetica di pochi concetti applicati in maniera intelligente per creare un valido e stimolante puzzle game.

L’applicazione di questi pochi semplici concetti dà vita ad una serie piuttosto ampia di possibili interazioni con i cubi. Potremo ad esempio creare una sorta di ascensore magnetico, impilando due cubi ed applicando il concetto dei poli opposti per sollevare il cubo posizionato più in alto; potremo catapultare un cubo da una zona all’altra applicando lo stesso concetto ed in questo modo abbattere delle barriere; attirare cubi da una zona all’altra utilizzando la forza di attrazione ed evitando trappole e così via. Incontreremo inoltre dei dispositivi di teletrasporto per il movimento immediato della materia da una zona all’altra per un ulteriore livello di profondità di gameplay.

La narrazione degli eventi che ruotano intorno alla base lunare, avviene quasi completamente tramite documenti testuali o audio rinvenuti all’interno della base, o dialoghi con altri membri del team scientifico. Seppur gradevole ed in grado di coinvolgere il giocatore la storia appare più, per certi versi, un pretesto per portarci avanti da un puzzle all’altro. Il comparto grafico appare ben realizzato e le diverse ambientazioni piacevoli e convincenti. Relicta offre un livello di difficoltà, soprattutto con il progredire della storia, piuttosto elevato. Se i primi schemi servono più che altro per digerire le meccaniche del magnetismo, già dopo le prime ore di gioco servirà una buona dose di visione d’insieme, intuito e pazienza per progredire. La costruzione del gioco in sé stimola anche un approccio non continuativo, potendo approcciare uno schema dopo l’altro come fossero dei blocchi separati. Tante volte sarà infatti necessario e consigliato, quando saremo bloccati, cosa che capita davvero spesso, sospendere un certo livello per riapprocciarlo in seguito a mente fresca e riposata.

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La recensione

6.5 Il voto

Relicta appare come un puzzle game ben realizzato ed in grado di intrattenere e stimolare per almeno una decina di ore, compatibilmente con la nostra pazienza e le nostre capacità intellettive. Pur richiamando il celebre Portal in quanto ad alcune scelte di gameplay ed ambientazione fantascientifica, l’opera dei Mighty Polygon riesce a ritagliarsi una propria credibilità e solidità all’interno del suo genere.

Valutazione

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