Have a Blast: la recensione

Un party game d'azione nello spazio (di pochi secondi).

Nintendo Switch è forse la macchina che più si avvicina al concetto di “giocare in compagnia”, soprattutto quando amici e parenti vari sono situati nella stessa stanza. Dai tempi del Wii, Nintendo è considerata il portabandiera di questa filosofia, con macchine e giochi pensati appositamente per questa fruizione. Da un po’ di tempo, anche il mondo indie sta esplorando questo genere, proponendo titoli che sebbene possano essere racchiusi sotto la campana dei “party game”, in realtà offrono esperienze profondamente diverse. E’ il caso di Have a Blast, il cui titolo rimanda sia a questa dimensione giochereccia (è un’espressione gergale che può essere tradotta come “divertirsi”), ma anche ad una componente più action (blast, letteralmente, vuol dire scoppio, esplosione).

Il gameplay, infatti, consiste nel guidare degli iper-tecnologici velivoli spaziali sparacchiando di qua e di là per abbattere altre navicelle. Ci sono diversi modelli, tutti muniti di una tipologia di proiettile standard, a cui sia aggiunge un colpo speciale diverso per ciascuno: il cecchino può sparare un potente colpo con tanto di traiettoria visibile a schermo; con l’esplosione si può mandare temporaneamente in panne gli avversari, lasciandoli preda dei nostri attacchi; i razzi intelligenti inseguono il bersaglio agganciato fino a colpirlo; con l’impatto possiamo eseguire un pericoloso scatto in avanti; e infine, con i droni aumentiamo la nostra capacità di fuoco. Nel caso voleste fare un po’ di prove prima di decidere quale faccia più per voi, è possibile collaudare le diverse navicelle direttamente dal menu di selezione, senza dover fare avanti e indietro.

Pur tenendo conto del fatto che si può sparare solamente davanti a noi nella direzione in cui ci troviamo – non è, insomma, un twin stick shooter – possiamo scegliere tra tre schemi di comandi: quello normale, con il quale direzionare la navicella a 360° direttamente nella direzione indicata dallo stick sinistro; lo stile arcade, che invece prevede di ruotare solamente a destra e sinistra (come se fossimo in auto); e l’opzione solo stick, che in realtà sembra identica alla prima. A parte ciò, in realtà i mezzi si guidano facilmente e con una giusta dose di agilità, senza che diventino ingestibili. Quando si spara si subisce un leggero rinculo, che non va a complicare particolarmente il controllo della navicella, ma anzi contribuisce a un certo senso di realismo. Per chi avesse bisogno di più tempo per prendere la mano con i comandi, c’è un sintetico tutorial cui accedere dal menu principale.

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Sempre da qui possiamo selezionare le quattro modalità di gioco. Quella più immediata è sicuramente il tutto-contro-tutti: ogni giocatore sceglie la sua navicella e guadagna un punto se rimane l’ultimo in campo; chi arriva prima a cinque, vince la partita. Stesso funzionamento per gli scontri a squadre, nel quale non solo bisogna cercare di abbattere gli avversari, ma anche stare attenti al fuoco amico. La modalità più particolare è però “nave madre”: ogni squadra ha la propria che funziona come punto di respawn e come ricarica delle munizioni. Abbattere la nave madre nemica significa impedire agli avversari di rigenerarsi e attaccare all’infinito, il che si traduce in una vittoria quasi assicurata. L’aspetto più interessante sta nel dove decidere su cosa concentrarsi in ogni momento, passando dalla difesa all’attacco all’occorenza.

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