Death’s Door: la recensione

Quando la morte bussa alla porta, inizia l'avventura di un corvo mietitore di anime.

Per fortuna, il nostro lavoro di mietitori ci permette di potenziare le nostre abilità tramite la vendita delle anime che abbiamo raccolto uccidendo i nemici. Magari non si tratterà di un sistema complesso e sfaccettato come potremmo trovare in un vero e proprio RPG, ma costituisce comunque una possibilità di personalizzare i combattimenti a seconda del proprio stile: possiamo aumentare le capacità offensive e la potenza nei nostri colpi, oppure preferire una maggiore frequenza di attacco, o magari migliorare la nostra destrezza e la capacità indispensabile di evitare gli attacchi altrui tramite schivate. Ma per quando le cose non si mettono come vorremmo, in tutto il mondo di gioco sono sparsi numerosi vasi in cui poter piantare dei semi da cui nasceranno istantaneamente delle piantine con cui poter recuperare l’energia perduta. Tuttavia, non potremo essere troppo prodighi con le cure in quanto, soprattutto nelle prime fasi di gioco, i semi a nostra disposizione saranno razionati, aggiungendo un ulteriore elemento strategico: è pur vero che in caso di game over i vasi già piantati forniranno automaticamente nuove piante cui attingere, ma se non si è abbastanza abili da scovare semi in giro, meglio non sperperare e utilizzarli al momento opportuno per evitare di dover fare di nuovo tutta la strada perché ancora non siamo stati in grado di sbloccare la nuova salvifica scorciatoia.

A completare il nostro arsenale, diversi strumenti e abilità speciali come archi per attacchi a distanza, getti di fuoco o bombe di energia, tutti quanti potenziabili tramite sfide contro miniboss da scovare. Il mondo di gioco è infatti ricchissimo di piccoli segreti che premiano i giocatori che hanno la curiosità di esplorare con attenzione: ci sono anche diversi collezionabili da trovare un po’ ovunque, in luoghi più visibili o in minuscoli anfratti di cui non ci eravamo accorti la prima volta che eravamo passati di lì, ma anche molti enigmi ambientali la cui risoluzione di solito non crea troppi problemi, ma che arricchiscono e diversificano ulteriormente l’esplorazione.

Ma l’aspetto che riesce a fare da collante e ad esaltare tutto quanto è la cornice narrativa, per merito di una scrittura per nulla invadente ma che riesce ad accompagnare e incuriosire, soprattutto grazie ad una pungente ironia che ben si accosta all’atmosfera e non rende pesante il tema potenzialmente macabro. Già solo la schermata di game over è tutto un programma: una mega scritta che dice “DEATH” con tanto di organi e tromboni a sottolineare ancor di più la solennità del momento, eppure sempre con quel fare a metà strada tra tragico e comico. Una varietà di personaggi magari non troppo raccomandabili costituisce un cast memorabile, con dialoghi (purtroppo non disponibili in italiano) che alternano profondità e momenti esilaranti. Menzione d’onore per i boss: in genere non sono terribilmente difficili da sconfiggere, ma al piacere di capire come poterli abbattere senza penare eccessivamente (considerando che di solito sono anche molto più grossi e forti di noi), si aggiunge un carisma e una profondità non scontati.

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Anche dal punto artistico il gioco, nonostante i necessari adattamenti fatti per la versione Switch, esprime un suo carattere deciso: pur nella sua dimensione di produzione indipendente, riesce a dare una sua cifra stilistica a livello grafico, ad esempio accostando i colori dei vari livelli al bianco e nero dell’ufficio dei mietitori, oppure tramite riusciti effetti di luce. Anche la colonna sonora è molto curata, per una sensazione generale di dolce malinconia che accompagna alla perfezione questo nostro viaggio a metà strada tra vita e morte.

La recensione

9 Il voto

Se da questa recensione vi è sembrato che Death's Door non abbia nulla di particolare che spicchi all'attenzione, non posso darvi tutti i torti. Eppure, non posso che consigliarvi vivamente di giocarci: il sistema di combattimento riesce a regalare grandi soddisfazioni nella sua semplicità, ed esplorare il ricco mondo di gioco è una goduria unica. Il tema della morte viene affrontato in maniera rispettosa, ma sempre con una sana ironia che non solo non banalizza l'argomento, ma anzi ne esalta l'insita tragicomicità.

Valutazione

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Commenti 3

  1. ignoto says:

    io avrei dato a lui il premio best indie

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