Xbox Series S: Dead Island 2: la recensione

Zombie in salsa pulp, tornano finalmente gli zombie fuori di testa di Dead Island!

Viene implementato per la prima volta il sistema F.L.E.S.H. (Fully Locational Evisceration System for Humanoids), che rende lo smembramento estremamente soddisfacente e realistico. Puntando infatti alle gambe ed alle braccia potremo annichilire le possibilità di attacco e movimento del non morto, rendendolo una facile preda per la nostra furia. Dal punto di vista grafico questo è in assoluto uno degli aspetti meglio riusciti del titolo. Percepiremo infatti con estrema precisione il peso di ogni colpo inferto e la differenza negli effetti causati tra un’arma e l’altra. Colpire uno zombie in testa con un tubo di acciaio avrà infatti conseguenze sul malcapitato molto diverse rispetto ad un colpo di katana, lo stesso dicasi dell’abbigliamento che verrà tagliuzzato piuttosto che strappato di netto. A supporto di questa carneficina, l’avventura offre un armamentario davvero vasto, mantenendo intatta l’importanza del crafting dal capitolo uno. Possiamo svariare infatti dalla classica mazza chiodata fatta utilizzando una manciata di chiodi, colla e mazza da baseball fino a più raffinati marchingegni in grado di generare fulmini o lingue di fuoco.

Se è vero che il combat system non è particolarmente elaborato (come non lo era d’altra parte nemmeno in Dead Island 1), risultando a lungo andare in un continuo menare fendenti dimenticandoci della possibilità di parare e schivare, è anche vero che è innegabile la soddisfazione data dagli smembramenti e dai colpi inferti. Una certa varietà nel metodo utilizzato per eliminare gli infetti viene introdotta dagli elementi ambientali che possono essere utilizzati a nostro vantaggio, pur risultando nelle classiche combo acqua/elettricità, benzina/fuoco, gas/esplosivi. Questo aspetto di ripetitività dopo alcune ore di gioco emerge anche nello svolgimento di mission e sub-mission, che risultano essere un pò troppo simili l’una all’altra, quasi un espediente per mandarci di volta in volta a massacrare orde di zombie.  Il comparto grafico è di alto livello con un’ottima resa degli ambienti, sempre ricchi e ben caratterizzati, con la continua percezione di decadenza e marciume, in un contesto inizialmente ricco, fastoso, luculliano quale quello losangelino. Il tutto condito da una nota di B movie che non stona, anzi. Dal punto di vista audio è stato svolto un lavoro altrettanto buono, con una colonna sonora in grado di scandire bene il ritmo dell’avventura tra le poche pause nelle quali è possibile prendere fiato ed esplorare, ed i momenti in cui il volume si alza a segnalarci che è il momento di menare fendenti.

L’esplorazione viene talvolta arricchita da qualche enigma ambientale o da qualche caccia al tesoro, utili a svelarci aree nascoste e preziosissime risorse, da spendere sui banchi da lavoro presso i quali personalizzare le nostre armi. Se infatti un approccio lineare all’avventura ci porterà dritti al risultato, una maggiore attenzione, un approccio più “completista”, viene premiato da una quantità ingente di collezionabili, di file audio e di chicche non da poco, che ci faranno capire meglio il complotto che sta dietro l’ennesima fuga del virus. Tanta ricchezza di contenuti la ritroviamo anche nelle molteplici varianti di zombie che ci troveremo ad affrontare, i classici camminatori, i veloci corridori, i corazzati, gli esplosivi, i radioattivi e molto altro, ognuno di essi influenzato da elementi ambientali quali acqua, fuoco, elettricità o radioattività.

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La recensione

7.5 Il voto

L'attesa è stata lunga ma ne è valsa davvero la pena. Dead Island 2 è assolutamente in linea con il suo predecessore, stesse atmosfere, stesso taglio scanzonato e sopra le righe. Un cast davvero azzeccato ci fa sentire esattamente nel mezzo di un action movie tra battute memorabili e black humour. A livello di contenuti Dead Island 2 è estremamente ricco, con tantissime armi, tante varianti di avversari da fare a pezzi e numerosi collezionabili. Impeccabile anche dal punto di vista grafico l'unica pecca di questo gioco è un certo calo, una certa ripetitività che si inizia ad avvertire da metà avventura in poi, niente che in ogni caso sia in grado di tenerci lontano da Hell-A.

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