Xbox Series S: Resident Evil 4 – Separate Ways: la recensione

Torniamo al villaggio degli Los Illuminados, stavolta seguendo il percorso di Ada!

THE OUTER WORLD – Benvenuti a un nuovo appuntamento dedicato alla nostra rubrica intitolata “The Outer World”, una finestra nuova per Switchitalia, con vista sui mondi videoludici che si espandono fuori dalle consuete e familiari mura dell’universo Nintendo. Se volete più dettagli sulla nostra iniziativa, vi rimandiamo all’articolo introduttivo con cui ve la presentiamo, sospinti dalla curiosità esplorativa tipica degli amanti dei videogiochi. Oggi torniamo a ripercorrere le aree di Resident Evil 4, già analizzato mesi addietro nella versione base del suo moderno remake, in grado di ammaliare oggi come allora attraverso il DLC che vede protagonista Ada: un contenuto ancor più interessante per gli appassionati di casa Nintendo, visto che Separate Ways non era originariamente contenuto nella prima versione del titolo uscita appunto ormai nel 2005, sull’amato GameCube, ma presente soltanto come corposa e tentatrice aggiunta del porting rilasciato mesi dopo sulla rivale PlayStation 2. Avvicinatevi quindi, timorosi ma interessati, per scoprire le eventuali qualità di questa avventura secondaria, ma non per questo poco meritevole, oggi analizzata in salsa Xbox Series S.

La particolarità di questi contenuti aggiuntivi è quella di narrare vicende che si svolgono esattamente in parallelo a quelle vissute nel gioco principale attraverso i panni del famoso ex agente di polizia di Raccoon City, attraversando le aree del villaggio, del castello e via discorrendo, questa volta affrontando nemici ed avversità impersonando la misteriosa Ada. Prendendo il controllo della giovane e affascinante spia, presumibilmente al soldo dell’altrettanto carismatico Wesker, ci troveremo a scoprire interessanti dettagli delle diverse forze che si muovono dietro al rapimento della figlia del Presidente degli Stati Uniti e al misterioso parassita che, sostanzialmente, separa i due macro archi narrativi più importanti della saga: quelli legati al T-virus/G-virus sviluppato dalla Umbrella e quello delle armi biologiche a base organica al centro di complotti internazionali nella seconda trilogia della saga horror made in Capcom. Questo pretesto narrativo consente ovviamente in maniera furba agli sviluppatori di riciclare tantissimi asset già realizzati, dallo location ai nemici, passando per tutti gli elementi interattivi dei diversi ambienti, ma è innegabile che si riveli particolarmente intrigante per chi, oltre alle atmosfere e alla giocabilità, si sente catturato anche dalle dietrologie e dal canovaccio che, in fondo, è sempre stato parte integrante di questo brand, gettando luce su molti punti oscuri, solo accennati in maniera misteriosa e velata durante le azioni vissute attraverso l’avatar di Leon. Da dove nasce la nuova infezione? Che ruolo ha l’ambra in tutto questo? Chi sta realmente tirando le fila degli Illuminados? Ma, soprattutto: Ada da che parte sta davvero? Per scoprirlo, Separate Ways è senza dubbio un ottimo punto di inizio, per altro…davvero divertente da giocare!

Il titolo riparte proprio dal villaggio dei dannati, nel quale la nuova anti-eroina si aggira alla ricerca di Luis e della sua ambra: l’infezione ha però ormai contaminato, fisicamente e mentalmente, tutti gli abitanti, che con la loro ostilità violenta rendono difficile il compito di recupero ed estrazione alla nostra cara Ada. Dotata però del suo rampino e di un discreto arsenale di armi in continua espansione, non le sarà poi così impossibile aggirarsi tra le rovine, superando cancelli chiusi, frane o altri impedimenti pur di continuare l’esplorazione delle diverse aree di gioco. Seguendone i passi potrete ripercorrere le stesse zone della regione già viste con Leon, ma sarà interessante esplorare da diversi punti di vista: se infatti alcune stanze, corridoi, strade saranno esattamente le stesse, ci sarà anche modo di scoprire percorsi alternativi, sentieri inesplorati, che potranno poi condurvi in punti cruciali del racconto vissuto in precedenza, incrociando letteralmente la strada con quella dello stesso agente speciale, rivivendo anche alcuni degli incontri tra i due avatar, questa volta arrivandoci però da…strade diverse. Anche i nemici sono sostanzialmente gli stessi già visti, dai rozzi contadini ai più arcigni santoni, passando ovviamente dai giganti e dalle locuste del caso, senza offrire sotto questo punto di vista alcuna varietà significativa rispetto al gioco in versione base: un peccato, forse, ma va riconosciuto al prodotto una discreta capacità di diversificare attacchi e offese, con conseguente varietà di approccio bellico, già solo con i contenuti precedentemente offerte. Stesso discorso per le boss battle, anche qui in qualche modo già viste, considerando come si muovano lungo il solco tracciato da Resident Evil 4 Remake, e pertanto prive di grandi effetti di novità o sorpresa, ma allo stesso tempo divertenti e interessanti, sotto il profilo narrativo tanto quanto per quello che concerne il lato puramente ludico e interattivo. Insomma, forse non ci sono molti contenuti inediti, in questo DLC, ma il modo in cui gli ottimi elementi di base vengono amalgamati tra loro per offrire un’esperienza di elevata qualità è davvero notevole.

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